Il tumore al collo dell’utero, o cervice uterina, è una delle tipologie di cancro più diffuse tra le donne, in particolare per la fascia d’età tra i 35 e i 55 anni.
È molto importante trattare il tumore nella prima fase, ed è quindi necessario svolgere periodicamente i controlli di routine per agire in tempo in caso di presenza di tale malattia.
Sintomi
Il tumore che colpisce le cellule del collo dell’utero è inizialmente asintomatico e la presenza dei sintomi si verifica nello stadio più avanzato della malattia. Tra i disturbi che devono far scattare un campanello d’allarme troviamo:
- Sanguinamenti vaginali anomali (al di fuori dal ciclo mestruale)
- Perdite vaginali non usuali (per colore e consistenza)
- Dolore pelvico
- Dolore o sanguinamento durante i rapporti sessuali
Questi sintomi sono, tuttavia, comuni con altri disturbi legati all’apparato genitale femminile, quindi, nonostante sia necessario verificare la ragione della presenza di tali sintomi, non bisogna allarmarsi senza aver ricevuto la diagnosi successiva ad un controllo ginecologico.
Fattori di rischio
Tra i fattori comuni alle donne che hanno contratto il tumore al collo dell’utero c’è la presenza di questi aspetti:
- Infezione da Human Papilloma Virus (HPV)
- Promiscuità sessuale che alzano le possibilità di contrarre infezioni
- Fumo di sigaretta
- Basse difese immunitarie
- Utilizzo di contraccettivi orali
Come diagnosticare
È consigliata una visita ginecologica annuale, a partire dall’età di venticinque anni, per poter esaminare la salute del collo dell’utero e diagnosticare per tempo eventuali segnali allarmanti.
- L’esame che si svolge nel controllo di routine è il pap test, che consiste nel prelievo delle cellule più esterne del collo dell’utero. È un processo indolore e veloce.
- Test per il papilloma virus (HPV-DNA test) dovrebbe essere svolto circa ogni 5 anni, ed è semplice e si svolge esattamente come il pap test.